il manifesto degli imbecilli

Pessimismo ed ottimismo sono inutili e dannosi per qualsiasi uomo

Il realismo è un limbo infruttuoso perché fa troppo male a chi sa volare in alto

Così preferisco fingermi nichilista e nascondere la mia essenza relativistica

Sono il bravo sofista,l’aspirante filosofo e l’intrepido asceta

So essere profondo nel mostrarmi scontato

Più che l’attore delle mie menzogne , mi sento l’artista che ama e sa improvvisare

Chiaramente la mia improvvisazione non si improvvisa.
Essa si basa su un repertorio ben definito e volutamente poco originale.

Non posso fare altrimenti in un mondo composto da individui che non posseggono occhi per vedere ed orecchie per udire

Tutto è relativo , tranne la loro condizione di imbecilli

Gli imbecilli non vedono cose limitate , ma tutte le sensazioni che provano vengono limitate dalla loro modesta psiche

Alle talpe manca l’istinto di sperimentare e la brama di indagare…

Tutto questo mi impedisce di dannarmi per le loro sorti ,
mi proibisce di provar commiserazione per la loro inadeguatezza
e mi vieta di offrirgli la vera essenza dell’ego

la loro opera chiamata esistenza è scritta dal drammaturgo chiamato noia

Non voglio salvarli dall’abisso quotidiano dal quale amano fingersi lontani
Ne desidero assecondarli nei loro immaginari trionfi.
Tutto questo perché io sono buono e poiché non amo leggere romanzi,
non ho intenzione di sfogliare pagine per leggervi le loro storie vuote

Essi non pensano di stare bene…ma pensano di stare meglio di me:
Il pazzo,il visionario,l’anormale,il malato…
Tutta carne per il loro fuoco

Ma come può godere un ragazzo che vive senza chiedersi perché?
Come può gioire colui il quale conosce la vita per sentito dire da altri che non l’hanno compresa?

Ho sempre pensato che l’inferiore fosse più felice del saggio,in quanto la sua mediocrità alienava ogni dubbio pressante ed ogni inutile domanda sul come e sul perché delle cose.
Ora mi sento in dovere di correggere il tiro.
Attualmente sono sicuro che il mediocre è più infelice perché è talmente superficiale da non capire di esserlo.
Quindi egli vive nel teatro della vita indossando maschere non sue.

Le prende in prestito inconsapevolmente.
Ora sono convinto che un mediocre che si proclama saggio viva molto peggio del saggio che sa di non sapere.
Se i ragazzi vedessero solo quello che gli sembra comodo guardare sarebbero molto felici.
Ma in realtà essi cercano di scorgere ciò che è più conveniente,ma non lo percepiscono realmente.
è solo un loro continuo desiderio.
Capisco il saggio che cerca di migliorare e stare meglio;
ma l’inferiore non cerca di migliorare la sua situazione,bensì tenta di non aggravarla ulteriormente.
Egli non vuole sprofondare ulteriormente.
Sinceramente devo ringraziare tutte le talpe…
Infatti ogni giorno sono convinto di aver assistito alla loro caduta più bassa possibile.
In realtà esse mi sviano,perché sono in grado di affondare sempre di più.
Forse io sono gia morto.
Mi trovo all’inferno ed il mio contrappasso consiste nel vedere le persone sprofondare per l’eternità.
Devo dare atto a chi mi ha posto qui di avere scelto per me la pena più orribile che potesse optare o avermi fornito il più grande insegnamento di vita per crescere.
Non mi piace accusare gratuitamente le persone senza offrire un rimedio alla loro ridicola condizione.
Non ho mai amato il genere letterario dell’invettiva;
quindi preferisco fornirgli qualche buon assist per andare facilmente in rete.
Anzitutto bisogna partire dal presupposto che essi hanno tolto tutti gli specchi per potersi guardare;
quindi il mio primo compito è quello di procurare loro uno specchio d’acqua con il quale possano mirare la loro insufficienza.
A questo punto sarebbe consigliabile farli riflettere.
Ma perché dovrei far riflettere un individuo che ha “vissuto” prevalentemente per allontanare la riflessività dalla sua “mente” come fosse peste bubbonica?
A ben pensarci hanno sempre accostato la figura del saggio a quella del fallito.
Lo hanno canzonato ripetutamente ad ogni suo gesto o parola.
Lo hanno emarginato.
Essi non possono rendersi conto di avergli fatto il più grande piacere possibile.
In realtà sono stati davvero buoni nei suoi confronti.
Prima (attraverso le loro prepotenze ed insulti) gli hanno fornito su un piatto d’argento molto materiale sul quale poter lavorare per proseguire la sua ascesi;
poi hanno cercato in tutti i modi di isolarlo per lasciarlo solo.
Chiaramente le loro putride menti ignoravano il fatto che il saggio è sempre stato solo e forse lo sarà in eterno.
“Chiamatelo pure diverso,continuate a chiamarlo pazzo;ma se volete aiutarlo davvero non chiamatelo per niente”.
Grazie a questa breve premessa abbiamo capito che non possiamo far schiudere gli occhi a chi non sa discernere il risveglio dal sogno.
Bisogna ricordare che siamo al cospetto di individui che non vivono,ma ripetono di proposito le esperienze vitali fatte prima di loro.
Potremmo al massimo stimolare quella piccola porzione di senno che è insita in alcuni di loro.
Infatti le talpe sono di diverso tipo.
Alcune si assomigliano davvero poco.
Però anche gli escrementi sono molto diversi tra loro e nonostante tutto qualcuno
diceva che sempre merda è.
Comunque non so quanto sia fruttuoso esortare gli individui meno eludibili;
in quanto essi non hanno mai cercato di valorizzare la loro dose di ragione , ma bensì provano continuamente a nasconderla dalle facili critiche di chi non ne è in possesso.
Sono convinto che parlare con me non li aiuterebbe.
Questo perché io rappresento solo l’1% del loro essere.
Ma la vera ragione per la quale io sarei dannoso è un’altra:loro ritengono che la saggezza sia rovinosa per il loro life style.
Chiaramente travisano il mio ego anche in questo caso…
Infatti io non voglio offrire loro la mia saggezza(della quale non sono in possesso)ma piuttosto la mia brama di ricercarla assiduamente.
La cosa che mi divide dalle talpe non è la sapienza,ma bensì l’osservazione.
Tempo fa avrei sicuramente consigliato a molti miei conoscenti la via del suicidio al fine di ovviare alla loro tragica esistenza.
Anche su tale punto ho alterato la mia opinione.
Ora credo che sia difficile suggerire la morte a colui il quale non ha mai vissuto.
Ed è inoltre complesso proporre il decesso a chi sostiene di vivere molto meglio di me.
Abbiamo appurato che non esiste una rapida soluzione in grado di colmare le sterminate lacune presenti nelle menti dei mediocri.
A poco serve stimolarli,incalzarli o cambiarli;
ma serve anche meno aiutarli a sprofondare.
L’unica certezza che sento di possedere è la mia convivenza con loro da qui all’eternità.
E se andiamo ad analizzare i discorsi e le affermazioni dei grandi pensatori del passato,ci accorgiamo che il mondo è sempre stato questo.
Io osservo l’alba con chi non la distingue dal sogno ed ammiro il tramonto con chi ignora che ad esso seguirà un’alba.
Ogni emozione che provano è profondamente dannosa per il loro ego,in quanto essa si manifesta molto più grande di quello che è.
Viene ingigantita da una mente che ha bisogno di emozioni forti.
Viene esacerbata da un’anima che vive soltanto per rintracciare delle robuste scosse che è ansiosa di percepire in senso positivo.
L’affetto viene subito trasformato in amore,il bello diventa stupendo,la grande delusione diviene un tenue fastidio.
Tutto questo li penalizza fortemente.
La loro è una rapida ascesa verso l’acme e un’immediata caduta che segue l’agognato trionfo.
Essi si illudono talmente tanto di vivere al punto da temere la morte.
Il saggio invece teme solamente l’immortalità.
è un naufrago nel mare della vita,destinato per l’eternità a cercare un’Itaca che in realtà non è mai esistita.
Egli è stato condannato ad assistere tutti i giorni alla nascita di persone che dovranno morire e all’eclissi di quelle che muoiono dopo aver vissuto.
Chiaramente pensano di vivere per molti motivi mentre il saggio vive per ricercarne uno.
Questa è la palese dimostrazione che sempre più uomini nascono per poi morire e sempre meno muoiono dopo aver vissuto.
È un mondo a tinte fosche ricco di sorprese e povero di certezze.
Pensi di aver compreso tutto solo quando(nella migliore delle ipotesi) hai appena schiuso gli occhi.
Ho impiegato forse troppo tempo a considerare positiva la mia condizione di solista sul palco della vita.
Finalmente ho capito che la continua sperimentazione su ogni avvenimento e pensiero è il frutto della mia forza e non l’ostaggio della mia debolezza.